Ormai é ben noto che le abitudini alimentari del nostro tempo sono caratterizzate da un eccessivo consumo di alcuni nutrienti e tra questi in particolare le proteine.
Per molti, il fabbisogno 1 gr pro kilo è infatti ampiamente superato, tanto più quanto alla base dell’alimentazione stanno i prodotti animali, cioè la carne e i formaggi, alimenti ad alto contenuto proteico, ai quali vanno inevitabilmente aggiunte nel pasto le proteine dei vegetali.
Va ricordato, che privilegiando il consumo dei prodotti animali si aggiunge al danno metabolica dell’eccessivo consumo di proteine, cioè la produzione di scorie cataboliche (acido urico,urea,acido solforico ecc..), il danno provocato dagli acidi grassi saturi, che costituiscono la componente lipidica della carne e dei formaggi. Le conseguenze negative per la salute sono ben note: incremento di alcuni tumori e arteriosclerosi fino all’infarto.
E’ per questo che, sia a livello preventivo, che ancor più nel caso di queste patologie, viene suggerito di ridurre il consumo dei prodotti animali, privilegiando quelli di origine vegetale, cereali e legumi (i cui grassi sono insaturi), o alcune loro frazioni estrattive(glutine di frumento, proteine della soia e formaggio di soia). In questo modo viene, di fatto, suggerita una alimentazione vegetariana più o meno stretta. Per molti è però difficile tradurre in pratica questi suggerimenti, che spesso stravolgono radicate abitudini alimentari e cioè una drastica riduzione della carne ed un elevato consumo di cereali e legumi, che possono provocare, in qualche caso, disturbi digestivi, rappresentare un rischio di aumento di peso e un danno metabolico per chi ha una tendenza al diabete.
Per risolvere questo problema, innanzitutto da un punto di vista psicologico, la tecnologia ha elaborato la cosiddetta carne vegetale, cioè la carne di soia, costituita dalle proteine estrattive della soia, trafilata, ristrutturata e aromatizzata al gusto di carne.
Pur riconoscendo una validità curativa di queste proteine della soia, nel senso di ridurre alcuni valori ematochimici alterati (lipidi totali, colesterolo, trigliceridi, ecc.), non bisogna dimenticare che si tratta di proteine estratte chimicamente dai pannelli di soia, cioè la farina di soia deseolata, che ha subito un’estrazione chimica della componente lipidica (olio di soia) con l’esano, derivato della benzina. E’ quindi evidente che un consumo sistematico di questa proteina di soia deve essere sconsigliato.”